Home / Blog / Azienda / Quasi trentamila aziende italiane sono a rischio insolvenza
L’Italia si trova ad affrontare una crescita significativa del numero di aziende a rischio insolvenza. Le previsioni indicano che quasi 30.000 imprese potrebbero non riuscire a sostenere i propri debiti nei prossimi anni, registrando così un forte aumento dei casi di fallimento.
Questa tendenza si inserisce in un contesto di crisi globale, con cinque anni consecutivi di crescita delle insolvenze aziendali dal 2022 al 2026. La stima per l’Italia prevede un incremento del 36% nel numero di aziende insolventi tra il 2023 e il 2025, un dato allarmante che supera la media di molti altri Paesi europei.
Le cause della crisi
Gli esperti attribuiscono questa impennata a diversi fattori:
Inoltre, il rallentamento della domanda globale e le difficoltà nelle catene di approvvigionamento contribuiscono a rendere il contesto ancora più complesso. Il numero di fallimenti aziendali è molto probabile che sia destinato a crescere ulteriormente nel 2025, con una previsione di 32.000 casi in Italia, rispetto ai 23.000 del 2023.
Il confronto con il resto del mondo
Il fenomeno non riguarda solo l’Italia: a livello globale, si prevede un incremento del 21% delle insolvenze nel 2024 e del 9% nel 2025. Tuttavia, alcuni Paesi stanno affrontando la crisi in modo più contenuto. Ad esempio, in Germania e nel Regno Unito l’aumento delle insolvenze è rispettivamente del 4% e dell’1%, mentre in Francia si attesta al 17%. Al contrario, in paesi come Singapore, Australia e Brasile, il tasso di fallimenti è in crescita di oltre il 40%.
Le prospettive future
Le previsioni per il biennio 2025-2026 non lasciano molto spazio all’ottimismo. L’evoluzione delle insolvenze sarà fortemente influenzata dalle politiche economiche adottate dai governi e dalle banche centrali per sostenere le imprese. La capacità di innovare, digitalizzarsi e gestire efficacemente la liquidità sarà cruciale per la sopravvivenza di molte aziende.
Gli esperti suggeriscono che il settore imprenditoriale debba prepararsi ad affrontare nuove sfide, adottando strategie di gestione del rischio e migliorando l’accesso ai finanziamenti per mitigare gli effetti di un contesto economico sempre più incerto.
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