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Nuovi obblighi europei di trasparenza in materia di economia sostenibile - Professional Academy

Nuovi obblighi europei di trasparenza in materia di economia sostenibile



Il 10 novembre 2022 il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva inerente la comunicazione societaria sulla sostenibilità (CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive). La CSRD è una delle pietre miliari del Green Deal europeo e dell’Agenda per la finanza sostenibile e fa parte di una più ampia politica dell’UE volta a far sì che le imprese rispettino i diritti umani e riducano il loro impatto sul pianeta.

La direttiva europea introduce obblighi di trasparenza più dettagliati sull’impatto delle imprese sull’ambiente, sugli standard sociali, sulla base di criteri comuni in linea con gli obiettivi climatici dell’UE. La proposta è stata approvata in via definitiva dal Consiglio Europeo ed entrerà in vigore dopo 20 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Le nuove norme, già concordate con i governi UE, renderanno le imprese più responsabili nei confronti dei cittadini, obbligandole a pubblicare regolarmente i dati relativi al loro impatto sociale e ambientale. Ciò dovrebbe ridurre il greenwashing, rafforzare l’economia sociale del mercato UE e gettare le basi per standard di trasparenza sulla sostenibilità a livello mondiale.

Le imprese saranno soggette a controlli e certificazioni indipendenti per assicurare che i dati forniti siano affidabili. La dichiarazione sulla sostenibilità sarà equiparata a quella finanziaria permettendo agli investitori di disporre di dati comparabili e attendibili, grazie all’accesso digitale alle informazioni.

Gli obblighi di trasparenza sulla sostenibilità verranno applicati a tutte le grandi imprese, comprese quelle estere, che fatturano più di 150 milioni di euro in UE. Le piccole e medie imprese quotate in borsa, invece, avranno più tempo per adattarsi a questo nuovo provvedimento.

Le regole inizieranno ad essere applicate tra il 2024 e il 2028:

  • dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria, con scadenza della pubblicazione dei dati nel 2025;
  • dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali), con scadenza nel 2026;
  • dal 1° gennaio 2026 sarà il turno delle PMI quotate per le quali sarà permesso un regime semplificato e un periodo di esenzione sino al 2028.

Bisogna sottolineare che ancora la sostenibilità risulta per molti, soprattutto per le realtà più piccole, un aspetto astratto, a volte con troppe sfumature. L’obiettivo di questa direttiva è quello di colmare le carenze legislative che risultano esserci rispetto a tale materia e in tale prospettiva la CSRD risulta essere rilevante.

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