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Sviluppo sostenibile: l'Europa è in ritardo sugli obiettivi da raggiungere entro il 2030 - Professional Academy

Sviluppo sostenibile: l’Europa è in ritardo sugli obiettivi da raggiungere entro il 2030



Un’Europa sempre più all’avanguardia per quanto concerne gli obiettivi di sviluppo sostenibile (o SDGs, alias Sustainable Development Goals)? Sì, ma a piccoli passi. Troppo piccoli, stando alla tabella di marcia che era stata fissata negli scorsi anni e che prevedeva tutta una serie di risultati virtuosi (e un po’ ambiziosi) da raggiungere entro il 2030. Il cambiamento è in atto, dunque, ma ci stiamo mettendo troppo tempo, o quantomeno più tempo rispetto a quanto era stato inizialmente preventivato. Lo si evince dalla quinta edizione dello “Europe Sustainable Development Report 2023/2024”, recentemente pubblicato dalla Rete delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.

A ben vedere, le attenuanti per motivare il rallentamento non mancherebbero. Guerre scoppiate proprio ai confini del Vecchio Continente, pandemie, senza dimenticare i disastri causati dal cambiamento climatico, che è poi il motivo principale che dovrebbe spingere i Paesi europei (e quelli del resto del mondo) ad accelerare anziché decelerare. La situazione globale, però, non spiega perché – ancora una volta – il continente è spaccato in due, con la Scandinavia che va a occupare le prime posizioni dell’indice (Finlandia, Svezia e Danimarca salgono sul podio) e il sud che arranca (l’ultimo posto spetta alla Turchia, mentre l’Italia è ventunesima in graduatoria, ma allo stesso livello con nazioni quali la Spagna, il Portogallo e la Croazia.

Se da un lato si riscontrano segnali incoraggianti sulla strada che porta alla sostenibilità, come ad esempio in tema di acqua pulita e servizi igienico-sanitari (Goal 6) e di sconfiggere la fame (Goal 2), d’altro canto le tematiche più problematiche riguardano consumo e produzione responsabili (Goal 12) e la lotta contro il cambiamento climatico (Goal 13). In altre parole, c’è ancora tanto, tantissimo da fare per rendere il pianeta migliore. O quantomeno il continente in cui viviamo, per piccolo che sia. Una sfida che ci riguarda tutti, nelle rispettive quotidianità.

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