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Passata la deadline del 28 febbraio 2021, la digitalizzazione della PA è in grave ritardo - Professional Academy

Passata la deadline del 28 febbraio 2021, la digitalizzazione della PA è in grave ritardo



Doveva essere il simbolo della digitalizzazione degli enti locali, lo strumento chiave di una vera e propria rivoluzione verso il futuro. PagoPa, la piattaforma utilizzata da amministrazioni pubbliche e gestori di servizi, rischia invece di diventare l’ennesimo progetto incompiuto.

La deadline del 28 febbraio, entro la quale gli enti avrebbero dovuto organizzarsi e garantire ai cittadini la possibilità di effettuare pagamenti in modalità digitale, è ormai passata. Tuttavia, quelli che registrano almeno un servizio attivo sono, a oggi, meno del 60%. Segno che non tutti hanno capito l’importanza di adeguarsi e, soprattutto, la necessità di farlo alla svelta. Eppure è dal 2018 che se ne parla e, nel corso degli anni, la data limite per il passaggio a tale strumento è stata più volte prorogata.

E anche quando lo strumento è disponibile, utilizzarlo non è poi così semplice. Le persone, infatti, devono avere l’identità digitale (Spid) o la  carta d’identità elettronica (Cie): nel primo caso la procedura per crearla non è semplice (soprattutto i più anziani); nel secondo ci si scontra con il fatto che non tutti i Comuni la rilasciano.

La lista delle amministrazioni pubbliche in dolo (e chiamate ad adeguarsi alla svelta) è lunga. Ne fanno parte alcuni Comuni di grandi città (mentre quelli con meno di 5mila abitanti sono esonerati), oltre alla maggior parte di scuole e ospedali. Eppure, dovrebbero essere proprio questi enti i primi a prepararsi: gli strumenti digitali, infatti, permettono di velocizzare e rendere più semplice il lavoro degli Uffici amministrativi. Senza dimenticare i benefici concreti per i cittadini, che vedrebbero ridurre i tempi di attesa.

Oggi più che mai, dunque, è necessario accelerare il processo di digitalizzazione degli enti pubblici, troppo a lungo rimandato in questi anni. Serve un deciso cambio di passo: significa, da un lato, adottare gli strumenti indicati (PagoPa, Spid, Cie); formare gli operatori delle amministrazioni sul loro utilizzo. È l’unica strada per rispettare gli obblighi previsti dalle normative e, soprattutto, migliorare i servizi verso i cittadini.

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