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Indagine OCSE-PISA 2018 - Nativi Digitali - Professional Academy

Indagine Ocse-Pisa 2018: quali sono i risultati degli studenti italiani in matematica, lettura e scienze?



Il rapporto Ocse-Pisa 2018, i cui risultati sono stati diffusi oggi, parla chiaro: solo il 5% dei quindicenni italiani è in grado di comprendere un testo e valutarne l’attendibilità.

L’indagine, che ha preso in esame le competenze in lettura, matematica e scienze di 600 mila quindicenni in tutto il mondo (11 mila di cui italiani), ha evidenziato dati preoccupanti soprattutto per quanto riguarda i livelli di lettura dei nostri ragazzi.

Solo un nativo digitale su venti è in grado di padroneggiare i compiti di lettura complessi, ad esempio saper distinguere un’informazione attendibile da una fake news, e questo dato diventa ancora più preoccupante se si considera che l’informazione, al giorno d’oggi, corre sempre più veloce sui nostri schermi: ogni giorno veniamo sommersi da un mare di notizie, che dobbiamo scremare in base alla credibilità, e non avere le capacità per farlo è sicuramente un problema da non trascurare.

Diversi, invece, i risultati in matematica, che hanno evidenziato gli enormi progressi compiuti dagli studenti italiani negli ultimi 15 anni.

Tre ragazzi su quattro raggiungono la soglia della sufficienza (pari al livello due dei test Pisa), in linea con la media Ocse (76%), uno su dieci raggiunge livelli di assoluta eccellenza (media Ocse: 11%) e in particolare le due province di Trento e Bolzano hanno ottenuto risultati non dissimili dai Paesi scandinavi (rispettivamente 518 e 521 punti, contro i 519 dell’Olanda e i 523 dell’Estonia).

Altro risultato preoccupante è quello delle prestazioni in scienze, dove le eccellenze rappresentano solo il 3% contro la media Ocse del 7%.

È poi diminuito, in Italia, il divario tra femmine (che nel 2009 eccellevano sui loro compagni di 46 punti) e maschi, anche se sono aumentati gli studenti che hanno risultati insufficienti. Un’altra enorme differenza riguarda i divari tra Nord e Sud: Nordest (501 punti di media) e Nordovest (498) sono ai livelli di Danimarca e Giappone, Germania, Svezia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Norvegia, mentre le scuole del Centro sono paragonabili per risultati alla Svizzera e dell’Austria (484 punti di media) e le scuole del Sud (453 punti) e delle Isole (439) hanno risultati inferiori anche a Paesi come l’Ucraina, la Turchia e la Grecia.

Tra il 2012 e il 2018 il tempo medio che i quindicenni italiani trascorrono girovagando sulla rete in un giorno feriale è più che raddoppiato, passando da meno di due ore a circa quattro al giorno. Tuttavia, considerati i risultati in lettura, la cosiddetta “generazione x” non ha ancora imparato a valutare le informazioni.

Ora ci si interroga sul ruolo della scuola rispetto all’urgenza di adeguare i programmi educativi, puntando sull’ampliamento delle competenze digitali che possono aiutare gli studenti a colmare le evidenti lacune.

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