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Dal 1° aprile 2022 non è più possibile previdimare i certificati Eur1, Eur Med e Atr - Professional Academy

Dal 1° aprile 2022 non è più possibile previdimare i certificati Eur1, Eur Med e Atr



Dopo una serie di proroghe, dovute soprattutto al Coronavirus, è davvero arrivato il momento di adottare le nuove modalità di emissione dei certificati di circolazione Eur1, Eur Med e Atr. I cambiamenti sono diventati operativi a tutti gli effetti a partire dal 1° aprile 2022, come sottolineato dalla circolare n. 12/22 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

La fine dello stato di emergenza, concluso il 31 marzo, ha convinto l’istituzione a non accettare ulteriormente la procedura di previdimazione dei suddetti certificati. Da gennaio 2021 è obbligatorio effettuare la richiesta di emissione in modalità digitale. Nel marzo dello stesso anno, inoltre, è partita la sperimentazione del rilascio degli Eur1 “full digital” per le esportazioni verso la Svizzera.

Di conseguenza, sono tre le modalità a disposizione delle imprese per ottenere i certificati di certificazione.

  • Procedura ordinaria: chi esporta (o il suo rappresentante doganale) può indicare uno degli appositi codici (previsti dalla Determinazione Direttoriale) nella casella 44 della sezione Documenti della dichiarazione di esportazione. In seguito, bisogna presentare il certificato stampato all’ufficio doganale di riferimento, dove saranno apposti timbro e firma.
  • Procedura facilitata: disponibile solo per le aziende AEO con luogo approvato e che abbiano riscontrato oggettive difficoltà operative. Per esempio: distanza dall’ufficio doganale di esportazione, effettuazione dell’esportazione al di fuori dell’orario di apertura dell’ente. Tale procedura consente all’operatore di stampare il certificato su un modello già in possesso, validato in precedenza dall’ufficio doganale competente.
  • Procedura full digital: al momento è disponibile, in via sperimentale, al fine di ottenere l’Eur1 per esportazioni verso la Svizzera. Tale modalità nasce dalla sinergia tra l’Agenzia delle Dogane e l’autorità elvetica e sarà in vigore fino al 28 febbraio 2023.

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